Le carte da gioco nella pittura.

Famosi artisti del passato e contemporanei hanno spesso dedicato le loro opere per raccontare storie di vita ed  aneddoti accaduti al tavolo da gioco, attraverso raffigurazioni e interpretazioni del gioco di carte sia come espressione di un  gradevole passatempo per ogni ceto sociale che di un vizio pericoloso che porta anche alla rovina e persino alla morte. Fra questi ricordiamo:


Lucas van Leyden, con la sua opera “I giocatori di carte”,
un dipinto olio su tavola realizzato nel 1520 (30 x 40 cm) conservato nel “Museo Thyssen-Bornemisza” di Madrid

 

Caravaggio, con la sua opera I bari, un dipinto olio su tela di 94 × 131 cm, realizzato nel 1594 e conservato nel Kimbell Art Museum di Fort Worth,

 

Adriaen Brouwer, con la sua opera “Contadini mentre giocano a carte”, un dipinto olio su tela, 56 x 67 cm, realizzato nel  XVIII secolo, conservato nel Museo dell’Ermitage di  San Pietroburgo

 

Paul Cézanne, con la sua opera “I giocatori di carte”, un dipinto olio su tela (47×56 cm) realizzato fra il 1890 e il 1895, conservato nel Musée d’Orsay di Parigi.

 

 


Meno diffusa nel tempo è stata la rappresentazione in chiave pittorica delle carte da gioco.

Foto tratta dal web – Particolare del Fante di Spade disegnato da Renato Guttuso

Nel recente passato ha avuto grande risalto la collezione privata della scrittrice Paola Masino, in mostra a Palazzo Braschi di Roma con l’esposizione dal titolo “I pittori del ‘900 e le carte da gioco”. L’arte del ‘900 in un mazzo di carte da gioco, custodito in una scatola di sigarette Muratti: 352 carte dipinte da grandi artisti come da Pablo Picasso a Jean Cocteau, da Guttuso a Carlo Carrà. Una collezione unica al mondo, un’idea estrosa e semplice al tempo stesso, generata in una Roma crocevia di intellettuali, artisti, progetti.

Grandi opere di piccolo formato (ma ce ne sono anche fuori misura): carte napoletane, francesi e tarocchi che, astratte dal loro contesto, diventano vere opere d’arte che si trasformano in «simbolo metafisico». Fanno parte dell’originale collezione che Paola Masino, con tenacia e meticolosità, ha realizzato dal 1950 agli anni Ottanta e che il nipote Alvise Memmo ha donato al museo di Roma. Al tal proposito si cita anche il catalogo “Giocare a carte con i pittori del ‘900”

 


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Giocare a carte con i pittori del ‘900, da Accardi a Burri, da Turcato a Carrà, da Campigli a Capogrossi, da Cagli a Guttuso, da Prampolini a Pirandello da Severini a Trombadori e solo per citarne alcuni. Questa suggestiva partita sarà idealmente possibile giocarla sfogliando il catalogo dal titolo “Pittori del Novecento e carte da gioco. La collezione di Paola Masino”. Scrittrice anticonformista, compagna di Massimo Bontempelli, Paola Masino conobbe e frequentò nella sua vita letterati, musicisti e pittori. Amava giocare e collezionare mazzi di carte. Da queste due passioni nasce l’idea di chiedere ai tanti amici artisti di creare delle carte dipinte, napoletane, francesi e tarocchi dando vita così, dal 1947 agli anni Ottanta, ad una collezione unica al mondo, che è testimonianza dell’arte pittorica del Novecento e in cui le carte da gioco, astratte dal loro contesto, divengono opera d’arte e simbolo metafisico. Il catalogo documenta questa collezione ed è arricchito da un saggio della prof. ssa Marinella Mascia Galateria dedicato a raccontare la figura di Paola Masino e da un testo di Carlotta Tarelli dedicato al Fondo Masino presente al Museo di Roma di Palazzo Braschi.


Le carte da gioco siciliane nella pittura.

Relativamente alle carte da gioco siciliane nella pittura sono di particolare rilievo i dipinti del pittore Francesco Toraldo, calabrese di origine e siciliano per adozione, con la collezione “Carte made in Sicily”,  opere che racchiudono la peculiare arte del maestro, a metà tra la figurazione e l’astrazione, stimolando il fruitore a ragionare con le sensazioni. Ecco alcune delle opere dell’artista della collezione “Carte made in Sicily “:

 

Fonte: www.wikipedia.it – www.francescotoraldo.com – www.museodiroma.it

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