Palazzo Vescovile
Il Palazzo Vescovile, sede del Vescovado, del suo archivio e del Museo Diocesano, è un edificio la cui costruzione fu iniziata nell’XI secolo dal vescovo Gerlando, nel corso dei secoli è stato ingrandito e abbellito per opera dei vescovi succedutisi alla guida della diocesi agrigentina. La trasformazione più imponente, ridisegnata dall’ architetto Domenico Dolcemascolo alla metà del Settecento, riguardò sia all’interno che il prospetto dell’edificio. In particolare, i balconi furono eseguiti da Diego Pennica, mentre la trasformazione dell’appartamento vescovile fu curata da Filippo Zirafa. Il Palazzo Vescovile fu danneggiato dal terremoto del 1693 e subito ripristinato.
Il Palazzo è annesso alla Biblioteca Lucchesiana – con cui forma un unico edificio.
Nelle sale del palazzo si trovano i ritratti dei Vescovi Agrigentini, molti dei quali sono stati realizzati nel Settecento da Giuseppe Cristadoro, ed alcune opere d’arte quali la statua marmorea della Madonna di Monserrato, e molte tele recentemente restaurate quali l’opera di Pompeo Buttafuco “Santi Cosma e Damiano“, una Pietà del XVI secolo di autore ignoto, diverse tele dell’artista agrigentino Nunzio Magro, gli “Angeli musicanti” di Francesco Narbone, pittore del secolo XVIII; “I sette santi Vescovi” di Francesco Sozzi (1732-1795).
Nel 2014 è stato portato a termine il trasferimento all’interno dell’edificio delle opere d’arte del Museo Diocesano , conferendogli una maggiore eleganza con l’incremento e l’apertura di nuovi servizi il cui l’allestimento del museo prende la denominazione di MUDIA.
All’interno del Palazzo, sono custoditi i ritratti dei Vescovi agrigentini, molti dei quali sono stati realizzati nel Settecento da Giuseppe Cristadoro.
Particolari costruttivi e planimetrici
Si presenta con una facciata compatta sobria ed elegante, trafilata da una serie armoniosa di balconi a ringhiera inginocchiata. Il palazzo raggiunge la perfetta armonia nelle sue linee architettoniche, con l’antica Torre dell’Orologio (XV sec.) – con il quadrante ancora ben visibile.
Altri segni distintivi della sua nobiltà storico – artistica sono le opere collocate all’interno delle sale. In particolare è possibile ammirare una statua marmorea della Madonna di Monserrato, in stile gaginesco e molte belle tele recentemente restaurate, tra cui ricordiamo l’opera di Pompeo Buttafuco “Santi Cosma e Damiano”; una Pietà del XVI secolo di autore ignoto; le tele dell’artista agrigentino Nunzio Magro, “il Martirio di S. Erasmo” e la “Madonna col Bambino e i Santi Liborio, Lucia, Biagio, Raffaele”; gli “Angeli musicanti” di Francesco Narbone, pittore del secolo XVIII; “I sette santi Vescovi” di Francesco Sozzi (1732-1795)
Splendido è il portale d’ingresso, delimitato da due colonne che fanno da piedistallo a un balcone: quest’ultimo è arricchito da un timpano triangolare aperto al centro, che contiene lo stemma del Vescovo Andrea Lucchesi. Nei primi anni dell’Ottocento fu rifatto lo scalone d’ingresso e posta, in una sua nicchia, la bella statua marmorea di Santa Maria di Monserrato della scuola di Domenico Gagini.
Fonte: wikipedia – www.seminarioagrigento.it
Galleria fotografica:
Foto e cartoline storiche:
Localizzazione del Palazzo Vescovile
Info e contatti:
Sito web: www.diocesiag.it
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