Gastronomia: Maccu di favi di Raffadali
Maccu di Favi di Raffadali
Nella tradizione culinaria Agrigentina, come veramente accade nel resto della Sicilia, in genere la preparazione di una specifica pietanza viene preparata in occasione di una particolare ricorrenza o evento della vita. Nel caso di Raffadali tale tradizione è legata alla”Festa della Madonna del Rosario” che si tiene nel mese di ottobre.
Il macco di fave, in siciliano Màccu di favi, è un piatto tipico siciliano creato a Raffadali, inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Trae origine nella provincia di Agrigento, in particolare nel comune di Raffadali e la sua preparazione è diffusa in tutta la Sicilia occidentale ed anche in quella orientale. Si tratta di una crema di fave realizzata con una cottura prolungata di fave secche alle quali viene aggiunta una verdura, solitamente bietole, e servita con il solo condimento di olio extravergine di oliva. Viene consumata come minestra o piatto unico. È un piatto povero della cultura contadina e nello stesso tempo molto nutriente. Risale all’antichità in quanto sembra fosse conosciuto al tempo degli antichi romani.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
500 g di fave secche sgusciate
mezza cipolla
sale
olio extra vergine d’oliva
finocchietto selvatico (facoltativo)
La sera precedente alla preparazione mettere le fave in ammollo in acqua fredda. Il mattino seguente, sciacquare le fave.
Tritare finemente la cipolla.
Soffriggere la cipolla in un filo d’olio, aggiungere le fave, far rosolare un paio di minuti poi coprire d’acqua a filo con le fave.
Chi lo ama, può aggiungere un po’ di finocchietto selvatico.
Far cuocere a fuoco lento per circa 3 ore, con il coperchio, aggiungendo acqua ogni qual volta le fave lo richiedono e mischiando di tanto in tanto. Verso la fine della cottura, aggiustare di sale.
Servire in piatti da minestra accompagnando con crostini.
Completare con un filo d’olio a crudo e, a piacere, un pizzico di pepe nero o peperoncino.