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MUDIA Museo Diocesano di Agrigento


Attenzione:
Per maggiori informazioni su orari di visita e costi contattare i gestori ai link ufficiali indicati in fondo alla pagina

MUDIA Museo Diocesano di Agrigento


Orario visite : Da martedì a domenica 10,00-19,00 (aprile/ottobre) oppure 10.00-13.00 da dicembre/marzo)

Chiusura: lunedì e festivi

Tempo stimato della visita: 120 minuti

Ingresso: Biglietto intero € 4.00  (previste riduzioni per particolari categorie) – 

Descrizione:

Il Museo Diocesano di Agrigento si configura fin dalla sua prima fase progettuale, quale museo della Cattedrale e della sede vescovile medesima, poiché ne custodisce tutto l’arredo mobile storico. Il nuovo allestimento accolto nelle sale del Palazzo Arcivescovile è il punto di arrivo di un susseguirsi di “vicende” iniziate nel XVIII secolo. Il Museo Diocesano offre oggi una panoramica delle più significative opere dal XII al XIX secolo, un ricco patrimonio artistico giunto da tre nuclei collezionistici: il Tesoro dei Vescovi, il Museo storico, il Museo Diocesano.

Una storia di costruzione e riedificazione della fabbrica a partire da San Gerlando fino ad oggi. Dalla Cattedrale normanno-chiaramontana, all’ampliamento cinquecentesco;  dai rimaneggiamenti barocchi  alla ricerche delle antiche vestigia nel primo trentennio del secolo scorso.

Sala Cinquecento – Accolgono il visitatore alcune tavoli del tetto cinquecentesco  che con le figure degli apostoli e dei santi della chiesa locale immette nella bimillenaria storia della cristiantà. In linea con le forme rinascimentali si inserisce anche il busto reliquiario di Santa Vittoria, realizzato a Palermo nel 1593.

Sala San Gerlando – Le tavole sospese del soffitto sono poste a preludio della Sala San Gerlando che narra iconograficamente la figura, la missione e la devozione legate al santo patrono. Una selezione di reperti di interesse storico – etnoantropologico sulla Santo Patrono.

Sala Materiali lapidei – L’articolarsi del percorso espositivo ci conduce al nucleo più antico della Cattedrale, attraverso testimonianze plastiche della Cattedrale dal Medioevo al Quattrocento.

Sala Medievale – Un “palinsesto di affreschi” medievali, originariamente collocati lungo la navata meridionale della Cattedrale e nella Torre dell’orologio. Una sezione è dedicata alle arti suntuarie medievali della Cattedrale, pregevoli manufatti  prodotti da maestranze itineranti legati ai laboratori limosini tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo.

Sala Giovanni Paolo II – Paramenti sacri –  Una collezione di sacre vesti che costituisce parte del “Tesoro” dei Vescovi, pregevoli manifatture realizzate dalle realtà conventuali locali e palermitane tra XVII e XVIII secolo. 

Cappella – La munificenza dei vescovi agrigentini trova la sua massima espressione nell’arredo liturgico che converge nella Cappella del Palazzo Arcivescovile, un ricco apparato argenteo realizzato da maestranze palermitane in pieno rigoglio settecentesco.

Quadreria I-II – La Collezione pittorica riunisce un fedele sommario delle maggiori testimonianze culturali sviluppatesi nel territorio agrigentino.  Celebri la Madonna col Bambino dormiente e il Cristo Bambino dormiente sulla croce attribuiti a Guido Reni e alla sua scuola. Si distingue il pennello di Giuseppe Vinci(1737-1776), pittore palermitano “scolaro e seguace” del fiammingo Guglielmo Borremans.

Sala degli Argenti – La straordinaria collezione di suppellettili liturgiche offre la possibilità di apprezzare il primato degli argentieri palermitani tra Sei-Settecento.

Sala esposizioni  e la Collezione “Magro” – Della ricca collezione pittorica dei “Quadroni”, provenienti dagli altari barocchi della Cattedrale, emerge il timbro pittorico del pittore sacerdote Nunzio Magro, attivo ad Agrigento dalla metà del XVII secolo ai primissimi del XVIII, ricordato dalle fonti storiografiche come allievo di Pietro Novelli.

Ciclo Mariano – Un percorso iconografico è dedicato alla Vergine Maria ora raffigurata come – Figlia, Madre serena e sorridente mentre nutre il Figlio dal latte materno, simbolo di salvezza e grazia divina, o ancora come protettrice di una località e intermediaria tra Dio e gli uomini per la loro salvezza.

Ritrattista dei Santi – La serie pittorica giunse in Cattedrale grazie a lasciti e numerose donazioni, frutto dello spirito erudito  del collezionismo privato agrigentino. Una cultura figurativa ottocentesca varia ed eterogenea, prodotta da maestranze locali e isolane.

Gli avori – La collezione eburnea, databile tra XVII e XIX secolo, costituiva il “Tesoro” della Cattedrale. Una campionatura di opere variegate culturalmente e tipologicamente. Dal tardo manierismo locale agli svolazzi settecenteschi. Dagli avori devozionali indo-iberici ai manufatti provenienti dalla Terra Santa.

Le Insegne Vescovili – Dal “corredo dei vescovi” troviamo  alcune insegne episcopali appartenuti ai presuli dell’Arcidiocesi agrigentina si espongono: croci pettorali, anelli episcopali, pastorale, mitria, pantofole liturgiche,  chiroteche e  Messali romani con pregiate coperte.

Fonte: MIBACT – www.museodiocesanoag.it


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Galleria fotografica:

in aggiornamento


Foto e cartoline storiche:

in aggiornamento


Localizzazione del Museo:

Info e contatti:

Contatti: MUDIA Museo Diocesano di Agrigento

Telefono: 0922 490040

Sito web: www.museodiocesanoag.it

Facebook: www.facebook.com/museocattedraleagrigento


Video tratti da youtube:


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